Lupus eritematoso sistemico
Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia infiammatoria cronica di tipo autoimmune, che interessa varie parti del corpo, soprattutto la pelle, le articolazioni, i reni, il sangue e ogni tipo di tessuto connettivo. Nel LES il sistema immunitario delle persone ammalate perde la capacità di distinguere gli agenti estranei dalle cellule e dai tessuti propri dell’organismo, scatenando processi infiammatori a carico di diversi distretti dell’organismo, variabili da soggetto a soggetto.
La malattia esordisce in genere tra i 15 ed i 45 anni, spesso in modo molto subdolo, ed è abbastanza diffusa. I soggetti più a rischio sono le donne tra i 13 e i 55 anni di età. In Italia ne soffrono più di 60.000 persone, con circa 1.500 nuovi casi diagnosticati ogni anno; a seguito di questa stima, il LES, che fino a tutto il 2005 era annoverato tra le patologie rare, dal 2006 è stato riclassificato come malattia cronica e invalidante, che dà diritto al riconoscimento dell’invalidità civile.
Le sue cause sono ancora largamente ignote. La malattia non è ereditaria, ma si sa che sono importanti la presenza di una predisposizione genetica e la concomitanza di altri fattori scatenanti, tra cui l’esposizione al sole, lo stress, lo sviluppo di infezioni virali o batteriche, alcune condizioni quali la pubertà, la menopausa, il parto o l’utilizzo prolungato di alcuni tipi di farmaci. La maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini è legata probabilmente a un coinvolgimento ormonale, suggerito anche dal fatto che l’uso della pillola anticoncezionale può aggravare i sintomi della malattia.
I sintomi sono variabili a seconda del soggetto e del distretto corporeo interessato dall’infiammazione. Nelle fasi iniziali della malattia il paziente avverte stanchezza e affaticabilità; in seguito, via via che il processo infiammatorio si estende a diversi tessuti e organi interni, si passa dalle manifestazioni generalizzate a sintomi più specifici quali dolore e gonfiore articolare, tendinite, cefalea, emicrania e talvolta convulsioni, eruzione cutanea, caratterizzata dalla comparsa di una chiazza rossa a forma di farfalla a livello del naso e delle guance.
Inoltre, la pelle può divenire più sensibile ai raggi solari, con conseguente sviluppo di ulteriori eruzioni cutanee. Si possono poi avere problemi renali, ulcere a livello della mucosa orale, febbre inspiegabile, perdita di capelli, dell’appetito, dimagrimento, sudorazioni notturne, ipertensione, pleuriti, pericarditi, presenza di sangue nelle urine, dolore addominale, difficoltà respiratoria, anemia e, infine, disturbi neurologici o psichiatrici. In generale, un paziente affetto da LES mostra i segni di un interessamento multisistemico, anche se il decorso della malattia è diverso da persona a persona e irregolare, con un’alternanza imprevedibile tra fasi di benessere o remissione e fasi di riacutizzazione.
Anche se al momento non disponiamo di una cura specifica in grado di guarire dalla malattia, esistono diversi farmaci in grado di controllarne o bloccarne il decorso, con miglioramenti un tempo impensabili, seppure a prezzo di effetti collaterali non trascurabili. L’obiettivo principale del trattamento è alleviare i sintomi e rallentare lo sviluppo della patologia. Tra i farmaci impiegati figurano i FANS, i corticosteroidi (prednisolone), gli antimalarici e gli imunoppressori. La scelta dipende molto dai sintomi presentati dal paziente e dagli organi coinvolti. E’ bene evitare l’esposizione solare.